#ilmaglionedellavvento

Pubblicato su facebook e Intagram dal 08/12/2020 al 24/12/2020

 

Questo capo d'abbigliamento acquistato l'altro ieri al supermercato delle "famose" scarpe da ginnastica, sarà il mio personale calendario dell'avvento (in ritardo). Da oggi e fino al 24 Dicembre vi mostrerò ogni giorno oggetti e/o immagini che hanno rappresentato una parte della mia vita.

 

8 Dicembre

 

 

 


Iniziamo con una foto dove il sottoscritto festeggiava orgoglioso il traguardo di un anno di vita. Il piccolino aveva ricevuto il nome di Domenico come suo nonno; il nonno "Mine" che dai racconti di mamma, già malato di cuore, girò per tutto il paese annunciando la nascita del nipotino che avrebbe portato il suo nome.
Il nonno mancò pochi mesi dopo, ma crescendo capii dai racconti di mamma che era veramente un grande uomo e sono orgoglioso oggi di portare il suo nome.

9 Dicembre

 

 

 

I primi giocattoli... questo mi era stato regalato da zio Romano, un omone imponente, di lui mi ricordo solo questo particolare.
Penso che il reperto in questione si possa datare al periodo dell'asilo, un periodo non molto gradito, infatti traspare chiaramente dalla foto.
Frequentare l'asilo proprio non mi piaceva, la paura del castigo sotto la statuina della Madonna, l'obbligo del sonnellino seduto al banco e le infinite minestrine al latte: tutto questo non mi entusiasmava proprio.
La mamma mi raccontava che quando tornavo a casa baciavo la gambe del tavolo ripetendo più volte "casa mia, casa mia", poi l'asilo finì e iniziarono alcuni anni bui.

 

 


 


10 Dicembre

 


In un completo impeccabile mi appresto a ricevere il sacramento della prima comunione, frequentavo la seconda elementare e in quel periodo successe una cosa che influenzò per molti anni il mio carattere.
Fui bocciato in seconda, ora non è questo il momento per parlarvi di questa vicenda, primo perché non voglio rattristarvi, secondo perché di libro "Cuore" basta e avanza una versione.
Vi dirò solo che quell'evento segnò la mia vita per quasi due decenni, portai dentro di me per molti anni la convinzione di essere una persona inadeguata e inferiore e questo fece sì che mi chiudessi in me stesso con la paura costante di confrontarmi con gli altri.
Una timidezza odiata con tutte le mie forze, mi avvolse con il suo mantello rendendomi invisibile agli altri che giustamente godevano degli anni più spensierati della loro vita.

11 Dicembre


Ennesima celebrazione ufficiale della mia vita: la Cresima che corrispondeva alla fine delle elementari e all'inizio delle medie.
Proseguiva anche il cammino con i miei "coscritti +1": i tre anni di scuola media che mi apprestavo ad affrontare con loro avrebbero fatto da cornice al risveglio di nuove e sconosciute pulsioni.
In quel periodo il mondo e il nostro paese erano “presi d'assalto”, il nostro prof di lettere ci faceva cantare in classe gli Inti-illimani e ci faceva fare pure interminabili lavori sui bombardamenti dei B52 su Hanoi e sulla strage di Brescia.
Tutto attorno a me si agitava, ma questi erano problemi da grandi, quello che mi infastidiva maggiormente era la facilità che i miei compagni avevano di fare nuove "amicizie" con le mie compagne, io restavo in disparte, bloccato dalla paura che non riuscivo a scacciare.

 

 


 

12 Dicembre

Non potevo non dedicare una giornata a questo tema "scottante", non mi pareva giusto omettere ricordi così fondamentali della mia vita??.
Il gentil sesso quasi sicuramente avrà delle difficoltà a comprendere certi meccanismi sessuali di noi maschietti, ma mi impegnerò a descriverli in modo delicato e se mi riesce anche autoironico.
La situazione, come avrete intuito, era complicata: da un lato la "primavera" che era sbocciata in me era parecchio vigorosa, dall'altro lato la mia timidezza non mi permetteva una normale pratica di socialità che mi avrebbe sicuramente aiutato a vivere al meglio quella "stagione".
Per appagare la mia fame di nuove esperienze non mi restava altro che buttarmi sulla teoria, sperando che un giorno (non troppo lontano) mi sarebbe tornata utile.
Ripensandoci, quelli erano tempi veramente duri (in tutti i sensi ??) e non bastava, come si fa oggi, scrivere su una tastiera "www.sex.com" per avere tutte le informazioni possibili, allora esisteva solo il materiale cartaceo.
Le edicole rappresentavano allora dei depositi miracolosi di materiale di tutti i tipi, dai fumetti alle riviste, molte delle quali ancora in bianco e nero e l'edicolante di turno, pur di vendere, non si faceva molti scrupoli sull'età dell'acquirente.
Purtroppo la mia timidezza entrava a gamba tesa anche in quelle occasioni, bloccandomi ogni volta che mi avvicinavo al deposito delle meraviglie.
La mia unica entrata di materiale didattico consisteva nel trovare, abbandonati nei boschi da rudi taglialegna o ai bordi delle strade da ignoti benefattori, riviste o fumetti erotici; quando ciò avveniva era una gioia immensa e se poi il reperto non era stato colpito da piogge o dai danni del tempo mi sembrava di aver scoperto l'America.
Questi sono i miei ricordi di quei tempi, oggi i ragazzini hanno tutto a portata di mano, bruciano tutto molto velocemente: l'attesa, la conquista, il desiderio sono anche quelli attimi fugaci.
Non so se sono più fortunati loro o quelli della mia generazione, io mi considero un caso un pochino sfigato, ma forse era già tutto scritto.

 

 

 

 

 

13 Dicembre

La squadretta a 45 gradi con il rapidograph, le mine H e HB e il tecnigrafo terminata la scuola media diventeranno i miei compagni fedeli nei primi tre anni di superiori.
L'indirizzo era quello di disegnatore meccanico,
un'attività che in futuro non avrei mai svolto, ma imparai cos'erano le proiezioni ortogonali, la tecnologia dei metalli e le macchine utensili.
L'istituto professionale non spiccava certo per la presenza di fanciulle carine: su un totale di circa quattrocento studenti meno di una decina erano donne, ma in una cosa però eccelleva: la rudezza e la spietatezza dei suoi iscritti.
In tre anni imparai quanto potesse essere cattivo e violento un ragazzo nei confronti di un suo compagno di classe, assistetti a pesanti episodi di bullismo e non ebbi il coraggio di intervenire, vissi la perdita di un compagno e capii come un momento di allegria possa terminare tragicamente sotto le ruote di un camion.
La politica per la prima volta entrò nella mia vita, in un momento buio e misterioso del nostro paese mi ritrovai a scrivere sui banchi "Moro è qui con tutta la D.C.". Ero solo tanto confuso e suggestionabile, il paese ed io con lui stavamo cambiando e piano piano perdevamo per sempre l'ingenuità e i bei sogni del passato.

 

14 Dicembre

 


Una passione che mi è rimasta nel tempo è la fotografia, alla prima Ferrania usata, regalata da una vecchia zia, si aggiunse una Comet nuova e poi finalmente dopo alcuni anni la prima reflex: una Minolta.
Ma le sirene del "marchio famoso" mi catturarono e dopo poco vendetti la Minolta per acquistare la tanto sospirata Nikon.
A una domanda alla Marzullo "Cos'è la fotografia per te e tu cosa sei per lei?" risponderei che è una continua ricerca delle cose che occhi frettolosi non riescono a cogliere e trovare e apprezzare frammenti di armonia e bellezza nella confusione che l'uomo maldestramente crea attorno a sé.
Forse tutto questo rispecchia il mio passato, la timidezza che impediva agli altri di "vedermi", ora la compenso nel trovare io quello che altri non vedono, o forse è solo una infantile ricerca di quell'apprezzamento che mi è sempre mancato.
Comunque sia, fotografare è diventato per me una terapia, un vedere con l'animo e non solo con gli occhi.

15 Dicembre

 


 

Questa è l'agenda del 1981 che lasciavo sul banco di scuola, disponibile a tutti: compagni e professori; chi voleva poteva scriverci un pensiero, una frase o farci uno scarabocchio.
Lei è stata la mia inseparabile compagna nell'anno della maturità, inoltre raccolse le mie poesie scritte in quell'ultimo anno di scuola serale, poesie che non riuscii più a scrivere dopo quel breve periodo.
Gli ultimi due anni di scuola serale li ricordo ancora oggi con grande emozione: dopo il lavoro mi ritrovavo con i miei compagni e con loro scaturivano quell'empatia e quella condivisione che raramente avrei rivissuto in futuro.
Quelle poesie (sempre un po' tristi) non erano altro che il risultato di un misterioso clima di umanità che incontrava un carattere ancora troppo sensibile per affrontare la vita reale.

 

 

 

 


16 Dicembre

Ancora oggi quando vedo sfrecciare, per modo di dire, una R4 mi prende una ventata di nostalgia che mi porta indietro nel tempo.
Renault 4, modello base, colore bianco, cilindrata 850 cc., costo 3,7 milioni di lire, fu lei la prima. Quante ne ha passate la poverina: dalle critiche degli amici che d'estate seduti dietro non potevano aprire il finestrino (semplicemente perché non esisteva), al tamponamento procurato perché il sottoscritto si distraeva per girare la audiocassetta, alla sua distruzione quasi completa dovuta a un cappottamento, alla "ricostruzione" ultra economica che avrebbe fatto filtrate l'acqua piovana da tutte le parti.
Ma ci sono stati anche dei bei momenti: quando in macchina con amici si cantava a squarciagola Franziska di De Andrè, oppure quel viaggio di ritorno dall'Abruzzo con un amico durato 24 ore, perché, a detta sua, passare per le statali era più romantico.
Dopo di lei ne presi un'altra, questa volta era una R4 GTL 1100 cc. rossa fiammante...una vera lussuria, questa aveva pure i sedili reclinabili !?!?, purtroppo questo optional non fu utilizzato spesso.
Le macchine del nostro passato sono parte della nostra vita, nella loro "pancia" abbiamo urlato, pianto e sorriso, in poche parole siamo diventati uomini e donne con i nostri pregi e i nostri difetti.

 

 

 

 

17 Dicembre

L'intenzione era quella di descrivere la parte della mia vita nella quale mi dilettavo a stampare e sviluppare foto in bianco e nero.
Volevo descrivere la gioia che provavo a gestire tutta la "filiera": dall'acquisto del rullino alla stampa dell'immagine.
Volevo descrivere la sensazione che si provava quando nelle dita rimaneva ancora l'odore del fissaggio che mi ricordava la serata appena trascorsa tra vasche, ingrandimenti, provini e.. continue emozioni.
Volevo descrivere l'attesa piena di aspettative che si provava guardando la lancetta dei secondi che scandiva il tempo necessario allo sviluppo della pellicola.
Ma poi l'oggetto nella foto che si chiama spirale, nella quale viene avvolta la pellicola per essere sviluppata, mi ha fatto tristemente riflettere.
Come quella pellicola fotografica, sento che pure noi ci stiamo avvolgendo senza scampo verso un finale tragico.
E come un'altra famosa spirale che si rispetti, sempre più questa società impedirà la nascita di nuovo e genuino mondo.
Scusate questa botta di pessimismo, ma non è colpa mia se la spirale faceva parte di tutto l'ambaradan.

 


18 Dicembre

Le prime tre esperienze lavorative non furono molto felici e durarono relativamente poco: come prima cosa feci il tornitore nella fabbrica dove aveva lavorato fino alla pensione mio padre, poi una scelta azzardata mi portò in uno studio tecnico deve seguirono mesi angosciosi, alla fine ritornai a fare il tornitore in una piccola azienda.
Poi il caso mi diede l'opportunità di lavorare come operatore C.E.D. in una software house; il problema era che dovevo svolgere il turno di notte. Una sera portai la macchina fotografica in ufficio e mi feci alcuni autoscatti: qui sono al posto di comando, alla mia sinistra avevo la stampante, dietro c'erano il lettore di nastri e il lettore di dischetti a 11 pollici; sulla parete, prima che una segretaria molto influente lo facesse togliere, faceva la sua bella presenza un calendario di Playboy, ricordo ancora oggi il mese di dicembre con Carmen Russo e per ultimo, ma non per importanza c'era lui: l'elaboratore, un IBM 370, era enorme, un vero e proprio armadio a tre ante. Il rumore delle sue ventole di raffreddamento provocò più volte la discesa notturna dell' inquilino del piano superiore in stato molto alterato.
Tornavo a casa alle 6 e dopo una scodella di caffellatte e la lettura di un racconto di James Herriot andavo a dormire, a mezzogiorno mi avrebbe svegliato la voce della Carrà che conduceva in TV il programma Pronto Raffaella.
Con il tempo le grandi ditte Biellesi si dotarono di un loro elaboratore personale e così terminò dopo una decina di anni la mia parentesi notturna e iniziò l'attività di impiegato amministrativo, prima operatore C.E.D. e poi contabile nel settore assicurativo, che dura tuttora.
Recentemente mi sono fatto fare i conteggi per la pensione e risulta che fra 2 anni e mezzo circa, se Dio vorrà, entrerò pure io nel grande team "controllo cantieri".

 

 

19 Dicembre

Dopo alcune storie finite male e sulle quali non stenderò un velo, ma un tendone pietoso, finalmente "lassù" presero in considerazione la mia pratica.
Daniela era la compagna d'alloggio della ragazza di un caro amico che a volte era presente a feste o ritrovi tra amici, l'avevo già puntata ed era entrata a far parte delle mie "potenziali prede".
La situazione era pesante: i miei amici erano già tutti impegnati, restavamo fuori solo io ed un altro ragazzo.
Con Daniela, che entrò sempre più a far parte del gruppo, io non osavo "dichiararmi", una mia avance nei suoi confronti e un suo possibile rifiuto sarebbero stati in poco tempo di dominio pubblico e la cosa mi avrebbe ferito non poco l'animo.
Noi uomini pensiamo di essere dei grandi conquistatori, in realtà sono sempre le donne a decidere. E così accadde.
Era la sera del 14 Febbraio 1988 quando al buio di un cinema, durante la proiezione del film "Attrazione Fatale", in una scena di alta tensione Daniela in uno slancio di protezione mi strinse forte la mano.
Quella sera il cinemino fu galeotto, contribuì a sbloccare la situazione e a dare una svolta definitiva alla vita di entrambi. In questa foto la nostra prima vacanza in campeggio a Cannobio con la Mitica R4 rossa e la tenda Ferrino.
In quel periodo decidemmo di iniziare a collezionare gufi; allora al contrario di oggi questi oggetti non erano molto diffusi ed era un sano e innocuo divertimento andare a caccia ovunque del simpatico rapace.

 

 

 


20 Dicembre

Dopo circa 4 anni di fidanzamento decidemmo di fare il grande passo; anche se eravamo coscienti dei nostri caratteri opposti, io ancora timido e permaloso, Daniela, precisa e molte volte schietta e irruente, la cosa non ci preoccupava.
Ora , dopo quasi 30 anni di vita insieme, posso affermare che queste diversità hanno giovato ad entrambi: Daniela da me ha imparato a frenare più sovente la lingua e a farsi scivolare via molti problemi della vita, io da lei ho assorbito quella sicurezza che spesso mi mancava e ho imparato ad avere più considerazione di me stesso.
Il giorno del matrimonio fu vissuto come entrambi volevamo: un semplice rinfresco in casa parrocchiale, una trentina di invitati (gli amici superavano i parenti), cerimonia celebrata dal parroco nostro amico un giovedì pomeriggio di settembre in un paesino di montagna (Rosazza in Valle Cervo) e Daniela, che non si vedeva vestita da sposa, con un semplice vestito elegante.
Entrammo in chiesa accompagnati da entrambi i genitori, avevamo solo un testimone a testa che, per non fare torto agli amici, scegliemmo tra le persone sagge di nostra conoscenza, io un mio ex collega di lavoro e Daniela una signora del paese che rappresentava pienamente la saggezza e la storia della valle.
Pochi giorni dopo partimmo in treno per Parigi, novelli Duchessa e Romeo, ma senza i micetti, quelli li avrei in futuro sostituiti io molto degnamente.


Miaooooo

 

 

21 Dicembre

Se devo trovare due parole per descrivere gli anni che seguirono il matrimonio, sono sicuramente "compensarsi" e "condividere", della prima ne ho già parlato ieri, per la seconda prenderò spunto da questa foto.
Da ragazzo alcune volte giocavo a volano in cortile con mio cugino, mi piaceva quel gioco e la sfida era quella di palleggiare il più a lungo possibile.
Un giorno scoprii che quel gioco era in realtà uno sport e che aveva debuttato come disciplina olimpica a Barcellona 1982.
Partii subito in quarta, volevo capire se questo sport che si chiama Badminton fosse praticato anche in Italia (mi vedevo già grande campione); scoprii che ad Acqui Terme esisteva un'importante realtà e lì viveva anche il delegato regionale della FIBa (Federazione Italiana Badminton).
Non vorrei ora farvi un mega pippone sul Badminton, sull'argomento scriverei un poema, mi limiterò a dirvi che fui nominato Delegato Federale per la provincia di Biella e che in seguito con Daniela fondammo un'associazione sportiva con lei come presidente. Questa bellissima parentesi della nostra vita durò circa 10 anni, conoscemmo molta gente simpatica e riuscimmo pure portare degli atleti in serie C.
Ecco cosa intendevo per condividere: la fortuna di avere una compagna che appoggia e partecipa attivamente alla realizzazione dei tuoi sogni e dei tuoi progetti.

 


 

 

22 Dicembre


Gaber cantava "Libertà è partecipazione", questa sensazione penso proprio di averla vissuta con Daniela più volte negli ultimi 30 anni.
Siamo stati cercatori d'oro nei torrenti biellesi, abbiamo partecipato attivamente a gruppi di lettura e, da buoni curiosi quali siamo, frequentato incontri (legali) di ogni genere.
Il canto polifonico però ci coinvolse per parecchi anni. Un mio ex compagno di scuola aveva creato un gruppo corale e ci propose di partecipare; diciamo subito che tra i due Daniela era la più portata ed entusiasta, io stavo nel mucchio, un tenore che cercava, non sempre con successo, di dare il meglio di sé.
Una cosa per me era certa: stando dall'altra parte della "barricata" ci si annoiava di meno e ci si divertiva di più.
Comunque con un pizzico di orgoglio posso dire che le mie prestazioni canore sono servite a partecipare all'incisione di alcuni CD e in vari concerti ho avuto il privilegio di eseguire il Requiem di Mozart, i Carmina Burana e il Gloria di Vivaldi.
Dopo parecchi anni però decisi di appendere le corde vocali al chiodo, avevo dato quello che potevo, Daniela invece continuò, lei è sempre stata una convinta canterina fin da piccina.

 

23 Dicembre

Tre cose evito di trattare sui social: la religione, il calcio e soprattutto la politica; sono temi che provocano sempre una valanga di opinioni contrastanti, trasmesse molte volte in modo poco educato.
Ora però farò un'eccezione per questo ultimo ricordo; questo è un vissuto recente e ci tengo a testimoniarlo. Mi auguro con tutto il cuore che possiate "comprenderlo" al di là delle vostre idee politiche.

Tendo a precisare che ELIMINERÒ TUTTI I COMMENTI atti solo a sollevare inutili e gratuite polemiche.

Non avrei mai pensato nella mia vita di arrivare a farmi stampare i "santini" per una campagna elettorale, ma come si dice... mai dire mai, infatti successe e l'avventura mi coinvolse non poco.
Se avete letto i primi post di questo calendario, avrete capito che l'infanzia e l'adolescenza mi segnarono molto il carattere e l'animo.
Mi sentivo inadeguato, pensavo di essere preso di mira dai miei compagni di scuola, sentivo la fatica di essere accettato dalla comunità.
Perciò potete comprendere che quando comparve il Movimento 5 stelle io mi sentii vicino, vi vedevo l'accanimento, le critiche, le prese in giro e l'emarginazione che nei tempi passati avevo o pensavo di aver subito io.
Quindi è stato naturale il mio avvicinamento al movimento, mi sentivo attratto da questi "sfigati", da questi giovani sognatori: era un po' come rivivere il mio passato.
Come un Don Chisciotte che insegue ideali di giustizia, mi buttai a capofitto in quella realtà.
Con le armi in mio possesso, la fantasia e l'ironia, diedi il mio piccolo contributo alla causa; mi inventai degli alter ego,"I gemelli Rambo", e con loro sui social feci delle divertenti campagne elettorali, prima per il Referendum con Rambo Light e poi per le politiche con Rambo Five Stars che interpretò a modo suo locandine di famosi film.
Mi esponevo sia sui Social e sia in pubblico senza vergogna, andavo avanti come un bulldozer spinto da un sogno e da una voglia di giustizia e riscatto mia e del movimento.
Poi purtroppo, come ogni bel sogno, è arrivato puntuale il risveglio; a quel punto l'energia e l'entusiasmo si sono disperse lentamente nella pericolosa nebbia della realtà umana.
Le battaglie nella vita si possono vincere o perdere, io sicuramente ho vinto il prezioso arricchimento umano che le persone conosciute in questo periodo "politico" mi hanno trasmesso.
Ora il "Don Chisciotte de noantri" che è in me, si è preso una pausa, vuole leccarsi le ferite e riflettere, riflettere su se stesso, sul passato, sul presente e sul futuro e uno che riflette molto è visibile a km di distanza.

 

 

 

 


 

24 Dicembre


Ringraziamenti.

Siamo arrivati alla fine di questo viaggio, ora si ripone nell'armadio il maglione con i suoi ricordi e si continua... sapendo però che loro sono sempre lì pronti a riportarci con i piedi a terra oppure a farci volare sulle nuvole.
Prima di chiudere voglio ringraziare tutte le piccole "comparse" che non hanno trovato spazio nei post, ma hanno contribuito a questo grande spettacolo che è ed è stata la mia vita.

In ordine rigorosamente sparso:

RINGRAZIO la mia prima maestra che, "ritardando" il mio percorso scolastico, ha dato una mano al destino che ha fatto tutto il resto.

RINGRAZIO i miei genitori per tutti quei NO ricevuti, in futuro mi avrebbero fatto apprezzare anche le più piccole cose.

RINGRAZIO il mio amico musicista e compagno di scuola, il primo anello della lunga catena è partito dalla sua amicizia.

RINGRAZIO il mio amico dottore, nella sua stanzetta mi fece ascoltate per la prima volta brani di Guccini, Gaber, e Lolli.

RINGRAZIO i miei colleghi e colleghe di lavoro che, per le innumerevoli ore trascorse con loro, meritano la nomina di congiunti ad honorem.

RINGRAZIO le scene finali di 3 film che ogni volta mi strappano calde lacrime: Ufficiale e gentiluomo, Colazione da Tiffany e Nuovo Cinema Paradiso.

RINGRAZIO i cantautori italiani da Guccini a De Andrè, da Bertoli a Graziani, da Dalla a Lolli: la loro musica è sempre una calda e consolante coperta.

RINGRAZIO le mie fedeli macchinine del passato, non saranno state di grossa cilindrata, ma con loro ho scoperto la potenza della lentezza.

RINGRAZIO i miei amici preti Don Rosso e Padre Bendotti che non ci sono più, ma i loro sorrisi resteranno sempre nel mio cuore.

RINGRAZIO il buon vecchio Cesare Pavese, il suo diario e le sue poesie mi tenevano compagnia nei tempi bui.

RINGRAZIO l'arte in ogni forma, gli Impressionisti e i Macchiaioli, i grandi fotografi della Magnum e tutto ciò che mi ha fatto e mi fa ancora palpitare il cuore.

RINGRAZIO i libri che mi hanno fatto volare in alto: dal famoso Gabbiano al Piccolo Principe, da Siddharta alla Profezia di Celestino.

RINGRAZIO le scene allestite per lo spettacolo quotidiano della natura, dai tramonti alle giornate di nebbia, dai colori dell'autunno al mare d'inverno. Anche se a volte non le meritiamo loro danno continue splendide repliche.

RINGRAZIO la mia dolce metà per la sua infinita pazienza, per gli scatti di questo calendario, per la revisione dei testi e per sopportare i miei frequenti colpi di pazzia creativa.

RINGRAZIO i gatti avuti in passato e la loro attraente indifferenza, guardarli in azione mi strappa sempre un rilassante sorriso .

RINGRAZIO coloro mi hanno seguito in questi giorni dell'Avvento, ora conosceranno meglio chi si cela dietro la piccola "immagine del profilo" e sono felice se sono riuscito a strappare loro un sorriso o un ricordo.

Quasi quasi mi dispiace che questo calendario sia finito, questo "ragazzaccio" triste, sfigato e sognatore incallito iniziava pure a starmi simpatico.

Ah dimenticavo... malgrado tutto un sereno Natale a tutti voi da me e Daniela,
e ricordatevi sempre di cercare e trovare la pace dentro di voi.

Di questi tempi aiuta.