(PARTE SECONDA)

Ho sempre avuto una piccola fissa nel fotografare oggetti privi di significato oppure non "belli"... per me è sempre un mettermi alla prova per trovare quella inquadratura o quel contesto che danno all'oggetto un breve momento di "gloria fotografica"
In questi mesi ho avuto il trip delle cicche di sigarette: ovunque andavo, se trovavo una cicca o un posacenere abitato in modo "interessante", subito li immortalavo, a volte anche sotto lo sguardo incredulo e perplesso di passanti vari.

Prima di procedere alla pubblicazione però ho avuto un' idea: perché limitarmi a mostrare semplici immagini di cicche?... potrei divertirmi costruendo attorno a ciascuna di esse una storia, immaginare che possano avere un'anima sensibile, loro che in pochi minuti sono passate da oggetto del desiderio, amato e assaporato, a ingombro fardello da gettare e dimenticare velocemente. Le cicche come ipotetiche fidanzate illuse da umani "viziosi", sedotte e abbandonate o meglio ancora fumate e schiacciate. La loro voce si alzerà in coro e vi racconterà gli ultimi momenti degli umani che le hanno "usate" e la loro triste fine.

Per tutto questo mi darà una mano Il sommo poeta Domenico Ghepardi, che con sole sei righe per ogni storia descriverà a modo suo le 30 immagini pubblicate.

Io non sono un fumatore e questo è un "amore" disinteressato. Ricordatevi che il tempo per decomporre una cicca con il filtro varia dai 5 ai 12 anni: pensateci quando vedrete un cicca giacere senza vita a terra o ne getterete una voi.

Per finire un pensiero di Domenico Ghepardi