I Simoniaci

In certi momenti mi accorgo che sono diventato "schiavo" del mercato, ma nello stesso tempo mi rendo conto che non potrei farne a meno... mi sento proprio senza via d'uscita.
Mi rattrista pensare che ogni mia scelta non porterà mai nulla di buono: se continuerò, come altri milioni di persone, a "consumare" tranquillamente, allora questo "benessere" procederà "normalmente", ma le coscienze saranno sempre più vuote; se invece decidessi con altri milioni di persone di "fermarmi", allora metterei a rischio "equilibri" nazionali o anche mondiali... peggio di una guerra, ma ritornerei sicuramente più "umano".
In ogni caso sarei comunque la causa di una "rottura", di un "terremoto".
Dante nella terza bolgia incontra i simoniaci: costoro con il potere del denaro pensavano di acquistare "doti spirituali" o almeno di fare affari con oggetti sacri, oggi non siamo proprio a quei livelli, ma il fiato caldo del mercato lo sentiamo sul collo tutti i giorni.
Un Dio e un Demonio allo stesso tempo che ci accompagna in ogni nostra scelta, silenzioso e maligno e sa bene come far sentire sempre la sua presenza .
Potremo mai salvarci da queste entità... penso proprio di no, però potremo diventare consapevoli di questa certezza e di questa contraddizione, sperando in una rinascita futura dell'individuo.
Se avete la pazienza di ascoltarlo attentamente, il brano di Giorgio Gaber "Il mercato" racconta tutto questo; con il suo stile ironico e "amaro" come sempre è riuscito a "dipingere" la nostra triste epoca, un mondo "rovesciato", come sono obbligati a restare anche i simoniaci descritti da Dante.
Al termine della lettura vi invito all'ascolto del contributo di Giorgio Gaber utilizzato per questa puntata.

 

Titolo
Per ascoltare il brano
Il testo completo
Il mercato
https://youtu.be/jfnnR94dSik
Artista: Giorgio Gaber
Album: Un'idiozia conquistata a fatica